Molti colleghi ci hanno chiesto informazioni precise sul tema dell'affrancamento delle azioni C.S.R., in relazione alle notizie scarse e in qualche caso imprecise che sono state diffuse in questi giorni.
Avvalendoci di un contributo molto qualificato apparso sul social network aziendale, vi proponiamo questo vademecum per orientarsi nella scelta.
Per ogni ulteriore approfondimento, siamo a vostra disposizione all'indirizzo mail segreteria@sibc.it
Che vuol dire affrancare?
"Affrancare", in gergo fiscale, vuol dire che - in occasione del passaggio dall'aliquota del 12,5% a quella del 20% - si dà agli investitori la possibilità di "liberare" le plusvalenze già maturate fino al 31.12.2011 dalla futura tassazione con la maggiore aliquota del 20% che sarà applicata quando saranno cedute le azioni.
Questa "liberazione" significa assoggettare alla vecchia aliquota del 12,5% le plusvalenze maturate fino a fine 2011.
E’ importante sapere che...
Per chi lo fa, il nuovo "valore fiscale" delle azioni, cioè quello di cui si terrà conto quando le azioni saranno effettivamente vendute, sarà pari al valore sul quale si è effettuato l'affrancamento.
Per le azioni di società non quotate, come appunto la CSR, la norma fiscale prevede che il valore di riferimento per l'affrancamento (ossia quello di vendita “fittizia”, su cui calcolare le plusvalenze) è quello risultante dall'ultimo bilancio approvato prima del 1° gennaio 2012, quindi quello relativo all'esercizio 2010.
Tale valore corrisponde a 35,63€.
La ragione per la quale questo valore è maggiore del prezzo al quale è possibile oggi vendere le azioni CSR (il cosiddetto "valore plateale") è che in bilancio sono presenti quali voci patrimoniali alcune riserve che non vengono considerate ai fini della determinazione del valore di acquisto/vendita.
"Affrancare", in gergo fiscale, vuol dire che - in occasione del passaggio dall'aliquota del 12,5% a quella del 20% - si dà agli investitori la possibilità di "liberare" le plusvalenze già maturate fino al 31.12.2011 dalla futura tassazione con la maggiore aliquota del 20% che sarà applicata quando saranno cedute le azioni.
Questa "liberazione" significa assoggettare alla vecchia aliquota del 12,5% le plusvalenze maturate fino a fine 2011.
E’ importante sapere che...
Per chi lo fa, il nuovo "valore fiscale" delle azioni, cioè quello di cui si terrà conto quando le azioni saranno effettivamente vendute, sarà pari al valore sul quale si è effettuato l'affrancamento.
Per le azioni di società non quotate, come appunto la CSR, la norma fiscale prevede che il valore di riferimento per l'affrancamento (ossia quello di vendita “fittizia”, su cui calcolare le plusvalenze) è quello risultante dall'ultimo bilancio approvato prima del 1° gennaio 2012, quindi quello relativo all'esercizio 2010.
Tale valore corrisponde a 35,63€.
La ragione per la quale questo valore è maggiore del prezzo al quale è possibile oggi vendere le azioni CSR (il cosiddetto "valore plateale") è che in bilancio sono presenti quali voci patrimoniali alcune riserve che non vengono considerate ai fini della determinazione del valore di acquisto/vendita.
Come faccio a capire cosa è meglio fare?
Se si posseggono solo azioni CSR, la convenienza dell'affrancamento va valutata tenendo conto dell'orizzonte temporale entro il quale si prevede realisticamente di vendere le azioni.
Prima che il valore di acquisto/vendita raggiunga i famosi 35,63€ di valore fiscale, ci vorrà qualche anno (il numero esatto di anni dipenderà dal tasso di rendimento futuro delle azioni CSR).
In sostanza, occorre mettere a confronto il risparmio d’imposta (12,5% invece del 20%) con il rendimento finanziario di cui mi privo sulle somme che pago a titolo d'imposta facendo oggi l'affrancamento.
In linea di massima, fermo restando che la valutazione va fatta caso per caso e tenendo conto anche dei valori a cui si sono comprate le azioni, conviene affrancare se si pensa di tenere le azioni solo per pochi anni e se la quota di plusvalenza maturata fino al 31.12.2011 è significativa.
Ma io non ricordo il valore a cui ho comprato le mie azioni!
Già questa mattina il SIBC ha inviato una lettera urgente alla C.S.R., per invitarla a rendere disponibile a tutti (via mail, via home banking, via cartacea) la quantità di azioni possedute e il loro valore di acquisto.
Ma se poi devo vendere le azioni prima di quanto prevedo oggi?
Se si dovessero vendere le azioni prima che il valore plateale raggiunga i 35,63€, la differenza tra il valore effettivo di vendita e i 35,63€ si tradurrà in una minusvalenza che potrà essere compensata con eventuali plusvalenze realizzate nei quattro anni successivi.
Altri elementi utili per scegliere?
Sulla convenienza ad affrancare incidono poi altre considerazioni. Ad esempio, se ho un dossier titoli presso la CSR su cui detengo titoli di Stato e ho realizzato in passato minusvalenze per effetto di vendite/rimborsi, in sede di affrancamento posso compensare queste minusvalenze (purchè non scadute, ossia realizzate fino a quattro anni prima) con le plusvalenze sulle azioni CSR derivanti dall'affrancamento, pagando il 12,5% solo su ciò che residua dopo la compensazione.
Questa possibilità è condizionata al fatto che l'opzione sia esercitata in relazione a entrambi i dossier, cioè quello delle azioni CSR e quello relativo ai titoli di Stato.
Va tenuto conto che si è ancora in attesa della circolare esplicativa dell'Agenzia delle Entrate su questa materia, che potrebbe fornire indicazioni di maggiore dettaglio o precisazioni.
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